Il Mostro della Grammatica Inglese
Onestamente, lui non ha nessuna voglia di manifestarsi in giro. Preferisce di gran lunga starsene nel suo cottage in compagnia dei suoi amici, il Mostro del Porridge, il Mostro della Teiera, il Mostro dei Fish and Chips, il Mostro del Meteo, il Mostro del Polite Queuing... e rimpiange i tempi passati, quando altri colleghi erano evocati dagli studenti di lingue. Ah, che pace quando la lingua franca era il latino! A quei tempi il mostro della Grammatica Inglese se ne stava in pace oltre il vallo di Adriano a farsi gli affari suoi mentre il Monstrum grammaticae Latinae si doveva sobbarcare galoppate a bordo di biga in lungo e in largo per tutto l'impero romano.
Purtroppo le cose sono cambiate, adesso il mostro del latino ha l'unica incombenza di manifestarsi al liceo classico mentre il suo omologo inglese è richiestissimo, spesso a sproposito.
Ma facciamo un esempio concreto esaminando un caso a caso: la piccola artista italiana decide che deve assolutamente imparare l’inglese.
Il mostro, evocato dall’apertura del dizionario, compare di malavoglia già presago di come andranno le cose. Bisogna riconoscere che è cortese come tutti gli inglesi ma estremamente unfriendly con i fan di lingua romanza, i quali fin troppo spesso si entusiasmano pensando che l’inglese sia una lingua facile perché non ci sono accenti e le persone dei verbi sono tutte uguali (cosa che la dice lunga sulla loro confusione mentale).
"Buongiorno mia cara, cominciamo con le basi. Hai già studiato il present continuous? "
"Off curs ai av don! ... no ueit e momen... ai did? ai du?" (Trad: Naturalmente l’ho fatto! ...no aspetta un momento... I did? I do?)
"Excuse me, can you speak in English please?"
"Bat aim spiking in inglish!" (Trad: Ma io sto parlando inglese!”)
Il povero Mostro sospira rassegnato.
"Ok per il momento lasciamo da parte la grammatica e proviamo con un po' di semplice conversazione. Scegli tu l'argomento."
Non sapendo quale argomento può suscitare l'interesse del mostro, la piccola artista italiana tenta con qualcosa di generico:
"Du iu zinc Cheptain Lorca is still elive?" (Trad. "Pensi che il Capitano Lorca sia ancora vivo? Dove l’unica parola che pronuncia in modo corretto è “Lorca”).
A questo punto il Mostro si trasformerebbe da solo in un portaombrelli pur di sottrarsi a questa tortura linguistica, ma pur avvertendo un’incipiente emicrania non si arrende.
Facendo appello a tutta la scarsa pazienza ancora disponibile il mostro cerca di decifrare i geroglifici pseudoitanglesi e sospetta che la piccola artista italiana non stia parlando di Federico García, ma incapace di giungere a una conclusione definitiva chiede:
“Di cosa stai parlando?”
“Star Trech Discoveri, off curs.” (Trad: Star Trek Discovery, ovviamente).
"It is not my cup of tea." (Trad: Intraducibile)
"(Ma che c'entra? Boh… comunque…) Du iu prifer e coffe?" (Trad: Ma che c’entra? Boh… comunque… Preferisci un caffè?").
Come salvarsi dal mostro della grammatica Inglese.
Non c'è bisogno. Prima o poi (più prima che poi) il mostro vi chiederà qualcosa da bere, e mentre voi affannate per accontentarlo gridandogli dalla cucina:
“Du iu uont e coffi? Or meibi iu prifer e glas of uoter, a bir, a coche, a chinotto... (Vuoi un caffè? O forse preferisci un bicchier d’acqua, una birra, una coca cola, un chinotto…) lui approfitterà della vostra distrazione per scomparire e rimaterializzarsi nel Settecento quando l'inglese era parlato solo dai legittimi proprietari, tutti volevano parlare il francese e il mostro della omonima grammatica era costretto a scorazzare come un pazzo per tutta l’Europa e zone limitrofe.
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