Nice Little Dragon
Il Nice Little Dragon fa già parte di un’altra opera ancora in fase di realizzazione, ma ha deciso che voleva essere anche rappresentato come unico protagonista in questo quadro, forse per affermare concetti suoi personali che rischiavano di passare in secondo piano nell’ambito di una scena collettiva dove entrano in gioco molteplici elementi.
Le creature che abitano i miei lavori spesso lo fanno, hanno personalità molto spiccate, si presentano senza annunciarsi, passano da un disegno a un dipinto secondo un criterio imperscrutabile, dialogano tra loro e interagiscono con luoghi e situazioni che non prevedono la loro presenza, e men che meno la loro determinazione di fare e disfare a piacimento. Ma io accetto e assecondo volentieri questo spirito di iniziativa cercando di accogliere gli enigmatici messaggi per dipingerli al meglio.
La prima cosa che mi colpisce del Nice Little Dragon è il contrasto tra il suo aspetto e l’idea che abbiamo della sua specie.
I draghi accompagnano da sempre l’umanità, in certe culture vengono ritenuti benevoli, esaudiscono i desideri, simboleggiano nobiltà, conoscenza e protezione. In altre civiltà invece sono considerati feroci distruttori, divorano gli uomini e rappresentano il male. In ogni caso, buoni o cattivi che siano, sono esseri potenti e temibili, hanno artigli affilati, squame resistenti come scudi, zanne acuminate, corna appuntite e sono capaci di sputare fuoco.
Non sappiamo se la creatura del quadro è in grado di sputare fuoco, ma tutto il resto non combacia con gli attributi della sua stirpe. La sua epidermide è liscia, apparentemente vulnerabile, al posto degli artigli sembra avere zampe flessibili come pinne di foca, ha piccole ali dall’aspetto fragile, grandi occhi curiosi e un atteggiamento tranquillo, se non addirittura leggermente allarmato.
Tali incongruenze mi fanno pensare che questo drago sia l’esponente di una specie a rischio di estinzione. La mancanza di tratti temibili o aggressivi in una creatura che dovrebbe essere poderosa per definizione, lo associa ad altri animali terrestri che in passato rappresentavano una minaccia per l’uomo e che ora stanno per estinguersi perchè ormai da tempo l’uomo si è rivelato per loro una minaccia ben più pericolosa.
Questa idea di eventualità di scomparsa sembra confermata anche da alcune caratteristiche che suggeriscono la sua prossimità al mondo incorporeo delle ombre, quasi che il piccolo drago stia in bilico non solo sul ramo ma anche tra due stati dell’esistenza e della non-esistenza, come sembra indicare anche la strana consistenza del legno. Non sappiamo per quale motivo il ramo cambi aspetto, quasi fosse dotato di una natura solida e compatta che ricorda la concretezza della materia e di un’altra natura sottile, trasparente ed eterea che fa pensare all’inconsistenza di un'altra dimensione, però se così fosse non potrebbe sorreggere il drago, che per quanto dotato di ali in questo momento non sta volando, anzi si affida fiducioso al suo sostegno.
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