Lo studio eraarte inizia la sua attività
culturale come galleria d'arte il 7 maggio 1994, presentando nella città
di Bologna l'artista svizzera Marianne Eigenheer. Marianne è la
prima artista a esporre all'interno della programmazione di Contemporanea
International, una rassegna che si prefiggeva di presentare artisti internazionali
quali: Andreas Gehr, Bill Scott, Anna B. Wiesendanger...
"lo studio eraarte con la rassegna ContemporaneAA International,
vuole promuovere una ulteriore possibilità di scambio tra artisti
con culture diverse. A questa rassegna ne seguiranno altre che avranno
la funzione di consolidare il lavoro che la galleria vuole portare avanti
sia come momento di informazione culturale che di relazione dialettica
tra artisti con espressioni e finalità tra loro differenti; è
questa la specifica scelta della galleria: proporre artisti tra loro diversi
per contenuto e metodo."
L'intenzione della galleria era quindi di presentare artisti che operassero
con forme espressive tra loro diverse: pittura, scultura, videoarte, fotografia,
installazioni. Parallelamente con "collettiva 1e2", venivano
presentati giovani artisti sia italiani che stranieri:Matthias Aeberli,
Roberta Fanti, Felix (Dario Ruggeri), Felix*(Simona Ruggeri), Leone Monteduro,
Adriano Nardi, Marc Siegrist, Simone Zaugg. I concetti etici su cui la
galleria aveva deciso di sviluppare il proprio percorso culturale, erano
chiaramente espressi nella presentazione delle rassegna stessa.
"Lo studio eraarte si propone di favorire la possibilità di
incontro tra diversi tipi di tendenza, vogliamo creare un ambiente neutrale
che permetta agli artisti e alle persone interessate d'arte di poter esprimere
contemporaneamente opinioni diverse; questo riteniamo produrrà
una serie di stimoli diretti tra gli artisti e sulle persone che seguiranno
il lavoro della galleria, favorendo incontri in grado di arricchire la
creazione artistica e culturale, e scontri ugualmente produttivi. Come
galleristi abbiamo scelto di non partire da una situazione di identità
col proposito di realizzare una tendenza, cerchiamo al contrario l'interferenza,
anche se siamo consapevoli che questo comporterà maggiori difficoltà
dal punto di vista organizzativo, nel coinvolgere artisti disponibili
a operare in un contesto di differenze. In Collettiva proponiamo alcuni
giovani artisti..."
Per tutto il periodo della sua attività, lo studio eraarte si è
proposto rispettando rigorosamente un'etica che aveva come finalità
la tutela dell'ideale artistico quale principio fondamentale del fare
arte, svincolandosi da tutte quelle strutture e relazioni esterne che
avrebbero potuto portare a pressioni o a compromessi estranei alle motivazioni
del fare arte. Nel 1996 la galleria studio eraarte terminava la sua attività
non essendo più in grado di sostenere lo sforzo economico necessario
a mantenere quelle condizioni di indipendenza che ne avevano caratterizzato
il percorso.